Sul caso della Madonna di Acerra non mi pronuncio: non mi sono mai esaltato nè interessato per questo tipo di fenomeni. Certo, se mi capitasse in prima persona di assistere a qualcosa di "anomalo", la mia curiosità aumenterebbe notevolmente, come per gli Ufo (che non ho mai visto realmente, ma almeno esiste una documentazione mondiale di casi inspiegabili); purtroppo non ho mai visto nulla di straordinario in tutta la mia vita, da farmi rimanere a bocca spalancata, a parte alcuni episodi strani e, chissà perchè, soltanto da bambino. Non mi stupisco di fronte a queste cose: è il classico passaparola coinvolgente, un pò come quando negli anni '70 distribuivano gratuitamente i famosi giubbetti di carta in un negozio e tutti a precipitarsi, anche se magari l'articolo non interessava; o come quando l'Italia vinse il mondiale del 1982 e finirono a far festa in strada anche coloro che il calcio l'hanno sempre odiato. E' voglia di partecipazione, di coesione, di sentirsi parte di qualcosa. Così capita che se si grida al miracolo, tutti accorrono, magari anche semplici atei pronti a scattare una foto per portarsi a casa un souvenir curioso.
Per quanto riguarda il discorso religioso, come dissi a suo tempo in altra sede, io credo non perchè mi è stato insegnato, ma perchè è la stessa ragione, paradossalmente, che mi dimostra che la scienza non potrà mai dare una risposta alla più grande domanda: l'origine della creazione. Se anche trovassero la particella generatrice di tutto l'universo (non solo BIG BANG, parlo di particelle infinitesimali) dalla quale tutto è nato o deriva, non sarebbero in grado, mai, di spiegarmi la sua origine: dove cavolo è spuntata? Per cui, in un mondo dove gli scienziati (da Galileo a Newton, da Einstein ai giorni nostri) affermano una cosa, salvo poi scoprirne un'altra che la smentisce, "credere" (non so a chi, ma comunque a qualcosa di superiore) è la cosa meno utopistica che ci sia.
Se si ragiona in termini "fisici", qualcuno potrebbe obiettare che dal nulla non può nascere nulla e quindi si esclude anche l' esistenza di Dio. Ma ciò che siamo, compresi i nostri sensi, ci mostrano una sola realtà, che non ne esclude un'altra. Il "vuoto cosmico" non è il "nulla", ma un contenitore. Lo stesso colore nero (che non è un colore) dello spazio cosmico è un'entità fisica elaborata dai nostri sensi. "Dio", per quanto mi riguarda, non è una scusa per affermare qualcosa di superiore nè tantomeno un vegliardo con la barba; è il tentativo o la giustificazione ad un mistero che rimarrà tale.
La vita "venuta dal niente" è sempre una conseguenza di qualcosa. Nel caso di Titano, come in qualunque altro luogo, se si sviluppa è solo perchè cresciuta in un habitat "fisico", ossia in un pianeta o satellite con determinate caratteristiche: la "vita" che nasce ne sfrutta le molecole, le particelle, l'aria o i gas presenti, l'acqua se è presente ecc..; in altre parole, non "viene dal niente", ma la "vita" è solo un derivato, una conseguenza. Ma gli scienziati, che rispetto ed ai quali affido la mia esistenza quotidiana (tecnologia, scienza, sapere, progresso, ecc..) avranno sempre un limite: arrivare a trovare o sperimentare l'origine della vita, ma sempre sapendo che è solo ed unicamente un "derivato" di qualcosa che già c'è in natura. Bene....trovato quel "qualcosa", che è fisico e magari subatomico, il problema che si pone è: dov'è spuntato fuori? (e si ritorna al problema del "derivato"). Ciò che è "fisico" ha una conseguenza o origine "fisica", non è mai creata da "niente", compresa la vita: arrivati all'origine "fisica", resta il mistero che è insondabile.
Un esempio? Poniamo che l'Universo sia nato da X e Y (entità fisiche), particelle che hanno generato il Big Bang. Il mistero insondabile è l'origine di X e Y o anche soltanto di uno dei due fattori. Gli scienziati ci insegnano a spiegare razionalmente i fatti "anomali" (madonne che piangono, miracoli ecc..) ed accetto qualunque cosa sia fisicamente dimostrabile; ma la stessa analisi la pongo anche su quanto detto prima. Non c'è nessuna contraddizione in un credente, ma solo semplice logica matematica. Io chiamo "Dio" non l'origine, ma chi l'ha creata, perchè l'origine non avrà mai risposta.
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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