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Heidi - Telefilm Svizzera del 1978 !!! SPARITO !!!

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2023 17:20
16/10/2014 11:32
 
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"Heidi" (1977)

Le protagoniste

TITOLO ITALIANO: "Heidi"

TITOLO ORIGINALE: "Heidi"

PRODUZIONE: Intertel Television GmbH/Werbung im Rundfunk/SRG/Telvétia/A.P.I. Television Productions

TRASMESSO IN GERMANIA e SVIZZERA: dal settembre al dicembre 1978

TRASMESSO IN ITALIA: reti locali

NUMERO EPISODI: 26

DURATA EPISODIO: 50 minuti

PERSONAGGI PRINCIPALI

INTERPRETI
DOPPIATORI
HEIDI Katia Polletin FRANCESCA GUADAGNO
PETER Stefan Arpagaus RICCARDO ROSSI
CLARA Kathi Böhm LAURA BOCCANERA
SIG.NA ROTTENMEIER Sonja Sutter VALERIA VALERI
PROF. CANDIDO (KANDIDAT) Dieter Trailer LUIGI LA MONICA
ALP-OHI Rene Deltgen
SEBASTIANO (SEBASTIAN) Henry van Lyck MARCELLO TUSCO
SIG. SESEMANN Joachim Hansen
NONNA DI CLARA Brigitte Horney BENITA MARTINI
TINETTE Muriel Villiers MILENA VUKOTIC
BRIGITTE Gaby Fehling ANGIOLINA QUINTERNO
NONNA DI HEIDI Lisa Helwig
LEHRER Hanspeter Blumer
COCHIN Erika Wackernagel
GIOVANNI (JOHANN) l'autista Klaus Dittmann VITTORIO DI PRIMA
TERESA (THERESE) la cameriera Doris Baldini MICAELA PIGNATELLI
BARBEL Barbara Ahren
SCHMIED Hans Wyprachtiger
AMY la cuoca GIANNA PIAZ
NONNA DI PETER WANDA TETTONI
DOPPIAGGIO ITALIANO: CVD
DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: SERGIO POLIANDRI
NOTE SUL TELEFILM

La serie tedesca è tratta dai romanzi di Johanna Spyri e diretta da Joachim Hess.
L'interprete di Clara, Kathi Böhm, è la stessa Katharina Böhm che avrebbe poi interpretato Livia, la fidanzata del protagonista, nei film TV italiani della serie "Il commissario Montalbano" con Luca Zingaretti.




Edito su DVD solo versioni inglesi e altre lingue straniere tranne chiaramente l'italiano....come sempre !!!!

Peccato davvero serie carina..voi avete info???
16/10/2014 11:33
 
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16/10/2014 11:35
 
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31/01/2015 15:31
 
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Bellissimo questo telefilm, passava spessissimo su Odeon, su Telecupole e su Italia 7 (attuale Italia 7 Gold).
Peccato che sia sparito.
02/02/2015 10:36
 
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io ho la versione in inglese....peccato comunque...il doppiaggio originale italiano era eseguito in modo magistrale....pensate che la doppiatrice di Heidi era la stessa del cartone animato giapponese del 1974....Francesca Guadagno


A come Andromeda
02/02/2015 21:55
 
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Guardiano del faro

Sinceramente non me lo ricordo...
[SM=g27831]


- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)
11/02/2015 15:19
 
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Re:
veu, 31/01/2015 15:31:

Bellissimo questo telefilm, passava spessissimo su Odeon, su Telecupole e su Italia 7 (attuale Italia 7 Gold).
Peccato che sia sparito.




io lo vedevo proprio sulla TSI italiana negli anni 70....preferivo il cartone animato giapponese ma anche questo telefilm era davvero fatto bene e poi erano tante puntate e non solo un film unico sempre mozzato come storia..peccato sia svanito


A come Andromeda
14/02/2015 17:29
 
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Sì hai ragione, è un peccato che non lo trasmettano più in tv perché era fatto veramente bene. Sarebbe da riscoprire.
Sì la storia era completa e molto fedele al libro, tra l'altro c'era anche un libro le cui illustrazioni riprendevano il telefilm.
06/06/2022 08:57
 
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SORPRESAAAAAAAA!!! [SM=x520522] [SM=x520516] [SM=x520565]

Guardate un po' qui!

www.youtube.com/playlist?list=PLstKoj57gWXUUT86sOMStBp1D...

Sono state ritrovate tutte le puntate IN ITALIANO!!! 😍

E confermo: nonostante il cartone animato giapponese storico sia insuperabile, questa edizione è veramente MOLTO carina (proprio come ricordavo all'epoca della prima trasmissione TV).

"A come Andromeda68", se hai i DVD originali potresti fare un "mux" italiano ad alta qualità video, che ne dici? [SM=x520556]

Buona indigestione! [SM=x520515]

04/09/2022 16:28
 
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Non lo avevo mai visto. Bellissimo! Credo che sia la migliore tra le riduzioni televisive e cinematografiche.
La prima parte sembra attingere parecchio dal cartone giapponese, mentre la seconda è più aderente al libro.
Ciò che mi ha dato fastidio è l’abnorme astio dei montanari nei confronti del Nonno, persona che rispetta tutto e tutti. Non lo biasimo se si tiene lontano da quelle persone che si ergono a giudici e garanti dell’etica religiosa. Proprio loro che non esitano a calpestare un’infinità di principi evangelici. Il sacerdote, con il suo fare mansueto, non è da meno. E quando in chiesa addita il Nonno come la “pecorella smarrita”, di fatto umiliandolo, se fosse il primo a rispettare il Vangelo, non avrebbe mancato di notare che, forse, le pecorelle smarrite sono 99. Nessun accenno al disgustoso comportamento dei montanari!

ciao
06/10/2022 07:00
 
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Considerazioni su Heidi

Riporto qui alcune brevi riflessioni personali sul libro, film e telefilm che ho avuto modo di vedere. Mi baso su ricordi (e la mia memoria è alquanto scarsa), perciò potrebbero esserci imprecisioni. Mi auguro che qualcuno ritorni sul forum per discuterne, rendendolo quello che era un tempo.

Il libro
La trama del libro di Johanna Spyri, scritto nel 1880 è nota a tutti grazie ai numerosi film, telefilm, cartoni.
Volevo solo segnalare tre cose che, nelle varie trasposizioni, sono state spesso trascurate o trattate superficialmente.

1. Religione. Il libro è presente una religiosità diffusa, che non è ostentata pratica, ma una provvidenza nascosta che agisce su Heidi e sugli altri personaggi coinvolti. È la stessa Heidi a spiegarlo al dottore. L’aspetto religioso, per vari motivi, è spesso trascurato, ma per l’autrice è un elemento fondamentale.
2. Peter. Privo di padre. È spesso rappresentato coetaneo di Heidi o addirittura più piccolo. Nel libro, invece, è più vecchio di 6 anni e, anche se le femmine hanno di frequente uno sviluppo più precoce dei maschi, 6 anni si fanno comunque sentire. Quando Clara muove i primi passi, Peter è un uomo, un diciottenne alto che, per la sua statura, non sa come sorreggerla. A quell’età, anche all’epoca, non si sta a giocare con le bambine, non si fanno scherzi infantili, ma si hanno ben altri interessi. Risulta così evidente la sua immaturità psicologica. Ricordiamo che a 15 anni non sa ancora leggere e, anche se ha frequentato poco la scuola, ha trascorso parecchi anni sui banchi. È quello che nella scuola di oggi verrebbe definito un BES, uno studente con bisogni educativi speciali, che avrebbero potuto in parte far superare le difficoltà dello studente, almeno quelle scolastiche.
3. Il dottore. È spesso presentato come una figura marginale e invece ha ruolo fondamentale nella guarigione di Heidi, che ricambia, non solo con un grande affetto, tanto che è disposta a lasciare il Nonno per seguirlo a Francoforte - non l’ha fatto neanche per Clara! - ma essa stessa diventa guaritrice, aiutandolo a superare il lutto per l’amata figlia deceduta.

Delle trasposizioni segnalo invece alcuni particolari.

- Più o meno tutte tendono a esasperare questo o quell’aspetto meschino di diversi personaggi, cosa che non è certo presente nel libro.
- Ognuno dà una versione diversa del perché il Nonno si è isolato nella baita. Secondo il libro, circolano voci che sia andato via a causa dei debiti di gioco, che abbia ammazzato qualcuno e sia ritornato con il piccolo Tobia. Il figlio muore per un incidente di lavoro (come purtroppo capita anche oggi) e il Nonno si sia ritirato anche perché i paesani, parroco compreso!, gli hanno detto che era una punizione divina per le sue malefatte, lo hanno isolato e hanno paura di lui. Come biasimarlo se si è allontanato?
- Clara è una bambina paralitica e i film hanno dato diverse spiegazioni: blocco psichico per la morte della mamma, poliomielite o addirittura difterite! Quando si alza in piedi, la guarigione viene presentata come istantanea, una specie di miracolo. Qualunque sia la causa della paralisi, riprendere a camminare richiede un lunghissimo tempo di riabilitazione.
- Clara riceve una bambola da papà: a 13 anni direi che è un po’ cresciuta per giocare ancora con le bambole; a quell’età di solito preferiscono altro genere di bambolotti.

CONTINUA ...
[Modificato da bgiordy 06/10/2022 15:27]
29/10/2022 07:25
 
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Zoccoletti olandesi (1937)
Film, vagamente ispirato ad Heidi, con una vena decisamente comica, serve solo a mostrare la bravura della piccola Shirley Temple - e brava effettivamente lo è -, ma privo delle atmosfere tipiche della montagna, con quei terribili fondali dipinti. Nulla hanno a che fare con la trama del libro gli inserti musicali, stile music-hall, dove la piccola Temple si esibisce con bravura.
Per quanto riguarda la trama, non ci sono molte scene che richiamano il libro.
Il Nonno, stile Babbo Natale - e tale è scambiato dai bambini di città -, si affeziona presto alla nipote e altrettanto rapidamente fa pace con i paesani.
Dete, è una donna senza cuore, avida e odiosa più di quanto appaia in altri film, che “vende” letteralmente Heidi ai Sesemann.
Clara è una giovane gentile, per niente capricciosa e da poco sulla sedia a rotelle. Potrebbe camminare, ma la Rottenmeier fa di tutto perché non guarisca, mostrando un interessato attaccamento alla ragazza. Spera forse di restare sempre lì, magari sposando il ricco vedovo, come intuisce Dete. È Heidi che convince Clara a provare a camminare, e alla fine ci riesce, con grande disappunto della Rottenmeier. Non c’è però nessuna scena che mostri questi tentativi.
Il Nonno non resta passivo e rassegnato all’allontanamento della nipote, chiuso nella sua baita, ma è disposto ad andare a piedi a Francoforte pur di riprendersi la nipote, sostenuto dai suoi compaesani. È un aspetto particolare non presente altrove.
Heidi non subisce la permanenza a Francoforte, accettando la situazione, quindi niente dimagrimento e sonnambulismo, ma fa ogni sforzo per tornare sui monti. Anche Clara si convince a lasciar partire Heidi ma suo padre non vuole. Intanto la Rottenmeier, inviperita, rompe il regalo natalizio di Heidi, ma è vista dal sig. Sesemann, che la licenzia. Altro che sistemarsi definitivamente in quella casa! Per ripicca rapisce Heidi per venderla agli zingari.
Il Nonno giunge a Francoforte, ma una serie di vicende lo fa finire in carcere, da cui riesce a fuggire. Finalmente la trova, ma la perfida Rottenmeir convince i gendarmi che il Nonno ha rapito sua “figlia”. Alla fine si ristabilisce la verità.
Sono presenti pochi personaggi, quasi tutto si svolge in teatro di posa. Peter non ha praticamente un ruolo, non ci sono le uscite ai pascoli alti (e neanche bassi), niente fiori, niente animali. Non si capisce perché Heidi dovrebbe amare la montagna.
Non esiste la nonna di Clara, né il dottore, c’è solo il maggiordomo, che qui si chiama Andrews. La trama è decisamente snaturata, ma comunque il film è divertente.

Son tornata per te (1952)
Film tedesco diretto da Luigi Comencini, si discosta parecchio dal libro, ma ha comunque un suo fascino.
Inizia con Heidi che si trova già dal Nonno e viene invogliata dal parroco ad andare in paese in occasione di una festa. La piccola convince il Nonno ad accompagnarla. All’inizio resta in disparte ma, vedendo la gioia di Heidi decide di trasferirsi al piano superiore della casa di Peter e sua madre (non c’è una nonna), che è in paese, non sul monte.
La cosa rimarchevole è la straboccante bontà di tutti i personaggi. Zia Dete, non porta Heidi in una famiglia estranea, ma dove lavora come cuoca, perciò la piccola ha sempre a fianco una persona conosciuta, con la quale ha già vissuto. La Rottenmeier non è così cattiva e velenosa e non considera Heidi una selvaggia deficiente. Il sig. Sesemann vuole bene ad Heidi e intende adottarla.
Poche sono le scene di montagna, ma almeno non sono dei fondali dipinti e il paese è simile a quello ambientato nel libro.
Le care montagne sono sempre nel cuore di Heidi, anche se un po’ si abitua alla vita nella casa di Francoforte ed è qui che aiuta Clara a camminare. Sarà un libro sulle montagne svizzere ricevuto in regalo da papà Sesemann a risvegliare la nostalgia. Da qui il sonnambulismo, dove Heidi cammina con le braccia stese in avanti, come nei fumetti.
La nonna di Peter, come detto sopra, non è presente e la nonna di Clara è presentata come contessa, però è una persona gentile.
Riguardo ai punti che ho messo in evidenza relativamente al libro, l’aspetto religioso è appena accennato, Peter è decisamente giovane, ma abbastanza sveglio e il dottore ha un ruolo marginale.
Heidi è molto simpatica e anche Clara, entrambe molto brave. Un film che vale la pena vedere.

Heidi torna a casa (1955)
I personaggi sono gli stessi del film di Comencini, ma stavolta a direzione tedesca e in versione colorata. Il fatto di mantenere gli stessi protagonisti sarebbe interessante sennonché Peter non è cresciuto per niente e Clara è diventata una donna ben sviluppata, alta quasi come il padre, dando un aspetto comico al terzetto. La trama ha poco a che fare con il libro e nemmeno la psicologia dei personaggi vi corrisponde.
Clara, ormai in grado di camminare bene, va a trovare Heidi, che nel frattempo va a scuola volentieri. Non fa altrettanto Peter, che solo uno stratagemma inventato dal Nonno (qui chiamato Zio) riesce a risolvere. Anzi, a un cero punto manifesta addirittura la voglia di studiare da geometra, dopo aver visto all’opera due cartografi. Il problema è che servono molti soldi per studiare; allora la scuola non era gratuita ed era riservata solo ai ricchi. Per questo si impegnerà papà Sesemann.
Non manca la gelosia di Peter nei confronti di Clara, la distruzione della sedia a rotelle e conseguente rimorso. La Rottenmeier, infatti, continua a obbligare Clara a usare la sedia e di questo se ne lamenta il Nonno con la nonna di Clara, ritenendo che questo atteggiamento comprometta la vita futura della ragazza.
Da questo punto la trama diverge completamente da quella del libro.
Un film nel complesso divertente, ma mancano le atmosfere evocate dal libro.

CONTINUA ...
10/12/2022 11:49
 
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Heidi 1965
Film tedesco a colori che ricalca pari pari la trama del film di Comencini. C’è però un’importante differenza: è ambientata negli anni ’60 del Novecento. Se i villaggi di montagna mantengono un aspetto ottocentesco - le scene sono molto belle -, Francoforte viene mostrata come una città caotica, piena di auto, dove tutto scorre in modo frenetico. Ti credo che Heidi voglia scappare. Questa trasposizione a quasi un secolo dopo l’ambientazione origina snatura un po’ l’atmosfera. Non mi è piaciuta per niente la recitazione della protagonista, antipatica in alcuni momenti. Si vede che non è spontanea e sembra seguire pedissequamente i suggerimenti di una persona dietro le quinte. È comunque un film discreto.

Heidi 1968
Film statunitense di grande successo, con personaggi famosi. Purtroppo ho trovato solo versioni in inglese e di questa lingua non capisco una parola, pertanto non sarebbe serio esprimere un giudizio.
Da quel poco che ho capito, la trama è completamente diversa dal libro. Interessante è il ruolo della Rottenmeyer, che è per Heidi una madre premurosa, un’amica e una compagna di giochi. Inoltre, a parte l’allergia ai gatti, non ha paura degli animali. Quando, infatti, Heidi arriva a casa con i gatti, il suonatore di fisarmonica con tanto di scimmietta e succede il finimondo, teme di essere rimproverata.

Heidi serie televisiva 1974
Serie inglese in 6 puntate, purtroppo vista solo in inglese e quindi mi astengo dal giudizio. La versione da me visionata sembra avere una lunghezza corrispondente alla somma delle singole puntate, ma sembrano mancare delle parti. Per esempio, la nonna di Clara la troviamo improvvisamente vicino ad Heidi senza una qualche scena preliminare che spieghi chi è e da dove arriva; oppure si parla del fantasma senza che sia successo qualcosa prima. Forse è spiegato nei dialoghi, che non comprendo.
Complessivamente sembra rispettare la trama tradizionale, compreso Peter (finalmente più grande di Heidi), che viene rimproverato dai Sesemann per la sedia a rotelle. Non ho notato scene particolari o stravaganti, tutto come da copione. Curiosa la folta capigliatura grigia del Nonno, che se non fosse magro assomiglierebbe a Babbo Natale. Anche i costumi sono particolari, abbastanza simili a quelli già visti in altri film, per quanto riguarda le donne, tranne quello della Rottenmeier, che pare uscito da un quadro del 6-700. Gli abiti maschili, invece, sembrano di un’epoca antecedente a quella del periodo di riferimento. Anche Heidi sfoggia più di un abito grazioso quando è con il nonno.
Rispetto alle altre trasposizioni, ha un’impostazione più teatrale. Assomiglia un po’ ai nostri sceneggiati, con lunghi dialoghi e scene girate in studio. Sembrano proprio tipici degli sceneggiati della TV dei ragazzi degli anni 60-70. Se fosse stato in italiano l’avrei gustato con piacere perché mi ricorda la Tv della mia infanzia.

CONTINUA ...
[Modificato da bgiordy 10/12/2022 11:50]
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Heidi (serie animata 1974)
Quando si parla di Heidi, a tutti viene immediatamente in mente l’immagine, insuperata e insuperabile, della simpatica protagonista di questo stupendo cartone giapponese. Il grande numero di puntate consente di ampliare e approfondire quello che è descritto nel libro, anche se non sono sviluppati i tre punti che avevo segnalato all’inizio: è assente ogni riferimento religioso; Peter rimane sempre un bambino, anche se il cartone ne avrebbe consentita la crescita fino a farlo diventare un giovanotto; il dottore ha un ruolo solo per far tornare Heidi sui monti e farvi arrivare anche Clara, ma non subisce alcun lutto, né è previsto che si prenda cura di Heidi in futuro. Non si può prescindere, comunque, da questa serie se si vuole veramente comprendere la ricchezza della personalità di questa bambina.
Ben 36 puntate su 52 sono dedicate alla vita in montagna, molto più di quanto è presente nel libro. Altro che i pochi minuti che vediamo nelle varie trasposizioni! L’amore e il rispetto per la natura e per la biodiversità, impressi dal nonno e da Peter, entrano nel bagaglio culturale della piccola molto più di quanto potrebbe acquisire dai libri. Su questo il Nonno ha ragione. L’istruzione scolastica è però necessaria, e questo il Nonno lo sa, ma non è facile per lui separarsi da una bambina che lo ha trasformato e gli ha dato un motivo di gioia e di amore.
La sua freschezza, la sua allegria e il suo amore per la natura non rientrano invece nell’dea che ha la Rottenmeier di una ragazzina educata. Infatti, fa di tutto per cancellare ogni manifestazione di gioia - e le proibisce anche di piangere. Ma quanto c’è nel cuore della piccola Heidi non può essere soffocato. Se in superficie sembra alla fine cedere a una vita arida di una signorina per bene, piena di nozioni scolastiche ma povera degli affetti dei suoi piccoli amici (Cip, Nebbia, Bianchina) e del Nonno, il suo subconscio tramuta il dolore interiore in un deperimento esteriore. La nonna di Clara lo ha compreso e, con la sua allegria (mi pare l’unico caso tra i vari film visti) e le sue strategie educative ha dato un po’ di conforto ad Heidi. Ma questo non basta. Il dottore pure comprende questa sofferenza e convince il signor Sesemann a lasciarla partire. Rispetto ad altre serie, comprende bene il problema, si rende conto anche della sua responsabilità per la scarsa presenza e si impegna a porvi rimedio. Apre anche gli occhi sul comportamento vessatorio della Rottenmaier, che alla fine rimprovera aspramente.
Solo il ritorno sui monti farà rifiorire Heidi, così da trasmettere le sue energie a Clara, facendole superare le sue paure. Belle le scene che mostrano questa insicurezza e il suo morboso legame con la carrozzella, facendone una vera e propria indipendenza, di fatto incoraggiata dalla Rottenmaier, che le impedisce di provare a camminare. La guarigione non è immediata o quasi miracolosa, come vediamo altrove, ma frutto di tentativi, fallimenti, incoraggiamenti e della pazienza del Nonno, di Heidi e anche di Peter, che qui non ha il rapporto conflittuale con Clara, come in altre trasposizioni. Peter è, infatti, proposto come un ragazzino semplice e ingenuo, non troppo ferrato nelle materie scolastiche, ma se la sa cavare nelle vicende quotidiane e nella sua attività di pastore e tanto gli basta.
Non dimentichiamo il rapporto di affetto nei confronti della nonna di Peter tanto che Heidi riesce a convincere il Nonno a prendersi cura della baita cadente in cui lei è costretta a vivere.
Per concludere, a parte il comportamento della Rottenmeier, i rapporti con i vari personaggi non sono esasperati, come vedremo invece nei film successivi. È vero che non vedono di buon occhio il vecchio, ma non sono perfidi con lui, né lo considerano una pecorella smarrita che deve essere convertita. Lo accolgono quando decide di stabilirsi in paese per amore di Heidi.

Heidi serie televisiva 1978

Ne ho parlato nel post precedente. Sicuramente il migliore e il più fedele anche perché, con tanti episodi, si ha la possibilità di approfondire la psicologia dei personaggi.

The New Adventures of Heidi 1978

Singolare film americano, visto purtroppo in inglese. Non ci ho capito molto, perciò mi scuso per le eventuali interpretazioni errate. Si tratta di un film musicale, con ambientazione trasferita negli anni ’70 del secolo scorso. La trama ha poco a che vedere con il libro, però è un piacere sentire gli attori-cantanti, Heidi in particolare, che è molto brava. Il Nonno, persona religiosa, vive nella baita con Heidi, ma scende regolarmente in paese: non ha rapporti di scontro con gli abitanti della cittadina (non ho idea di quale sia, ma è in America, non in Svizzera). Qui Heidi incontra la giovane Elizabeth (con voce molto più squillante di Heidi), orfana di madre, ragazza difficile, anche perché si sente trascurata dal padre, sempre preso dagli affari, e tra loro nasce subito una bella amicizia. La vita scorre tranquilla tra le amate montagne, insieme un inusitato Peter, cappellone e con pantaloni a zampa d’elefante. Il Nonno però sta perdendo la vista ma cerca di nasconderlo ad Heidi. L’unica soluzione è spedire la piccola dai cugini Tobias e Martha. Purtroppo l’occasione arriva quando lui e altri paesani vanno alla ricerca di Peter, scomparso mentre inseguiva uno strano personaggio, barbuto e cappelluto, che si aggirava nei dintorni. Peter, caduto in un impetuoso torrente, viene tratto in salvo, ma il nonno, rimasto indietro, ha un offuscamento della vista e cade nel torrente. Quando i paesani vanno a cercarlo, trovano solo il suo bastone. Heidi, rimasta sola, è costretta a trasferirsi dai cugini. Prima di salire sul pullman è intercettata dalla segretaria/governante/futura compagna del signor Wyler, papà di Elizabeth, e convince i cugini a portarla a vivere con la giovane amica nella sua lussuosa casa. È Natale e Wyler porta le due ragazzine a New York, in un albergo pluristellato; fa preparare un pranzo con un numero incredibile di gustose e raffinate portate, che loro apprezzano, ma sono lasciate sole. Ciò rattrista molto Elizabeth. Decidono allora di fare un giro per negozi a comprare i regali di Natale. Nel frattempo è arrivata anche la compagna di Wyler. Sembra andare tutto bene ma un regalo turba il padre perché gli ricorda la moglie defunta. Dopo un’infinità di piagnistei - il film è un pianto continuo - i quattro vanno alla vecchia baita di Heidi: ancora un grande pianto, ma c’è il lieto fine. Il Nonno non è morto; è stato salvato dal barbuto (è spiegato chi è ma non ho capito) e riaccompagnato alla baita dove incontra Heidi (ancora un pianto). Dopo un intervento agli occhi, il Nonno recupera la vista e finalmente tutto torna come prima.
Premunirsi di una scorta di fazzoletti!

CONTINUA ...
19/02/2023 17:20
 
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Heidi miniserie 1993
Miniserie americana in due puntate. La versione italiana è talmente tagliata da apparire completamente stravolta tanto da rendere incomprensibile la trama per chi non conosca la storia. Anche i personaggi sembrano essere privi di consistenza. Mi ero fatto una pessima idea del film. La versione integrale le rende giustizia. Film molto bello, vale la pena vederlo.
Rispetto al libro ci sono alcune differenze.
La morte del figlio del Nonno, di cui il nonno stesso è responsabile, lo ha reso burbero e rancoroso. Se vediamo solo la versione tagliata, sembra non mostrare alcun palese segno di affetto per la nipote; non ci sono scene di condivisione di qualcosa; non ha insegnato niente ad Heidi e dà l’assenso a Dete perché vada a Francoforte con la piccola. Questa si fa ben pagare per consegnare la nipote.
Restando alla versione italiana, Heidi sembra rimanere col nonno 3 giorni invece di 3 anni: uno è l’arrivo, l’altro è al pascolo e il terzo dalla nonna di Peter, che sfoggia una bellissima dentiera. Non credo abbia bisogno di pane morbido!
Le scene della versione integrale sono invece ben sviluppate. Il nonno fa quello che c’è nel libro, intaglia una bella scultura con le montagne, che rende molto felice Heidi, ecc.
Peter - finalmente un po’ più grande di Heidi - non è il sempliciotto del libro, ma un ragazzo sensibile, maturo, intelligente (anche se non vuole andare a scuola), che conosce un sacco di cose sulla montagna. Nella versione italiana è praticamente inesistente, almeno nella prima parte.
Clara, probabilmente a causa della malattia, soffre di attacchi di panico e non è certo la giovane volitiva del libro. Si mostra anche sgarbata e arriva a schiaffeggiare Heidi. Cosa direbbe di questo Johanna Spyri? È anche gelosa di Heidi perché la nonna mostra grande affetto per la piccola ed è l’unica a capirla e consolarla. Tutto tagliato nella versione italiana.
La Rottenmeyer non è particolarmente acida, come si vede in altri film e ha solo occhi per il suo padrone, un tipo freddo e snob. Gli altri personaggi di contorno sono semplici comparse.
Con il ritorno del signor Sesemann la situazione non migliora. Nonostante le osservazioni della nonna non vuole lasciare partire Heidi. In fondo l’ha “comprata”! Concede solo un mese di vacanza terapeutica. Può l’amore di un padre per la figlia giustificare la sofferenza di un’altra persona?
Il ritorno di Heidi in montagna non è dei più felici. Il nonno mantiene un atteggiamento ambiguo (così appare nella versione tagliata) e ha paura ad affrontare la realtà e assumersi le sue responsabilità e più volte cerca di respingerla. A questo si aggiunge la morte della nonna di Peter, un grande dolore per Heidi, nonna che non ha mai intrattenuto rapporti diretti con nonno Tobias. Il Nonno è anche scortese con gli ospiti di Francoforte. Non li accoglie e non si siede a tavola con loro. Non mi è piaciuto questo aspetto. L’educazione e il rispetto sono un punto cardine nel libro.
Nella seconda parte Peter assume un ruolo inedito. Accetta di portare in spalla Clara fino ai pascoli alti; non è il giovanotto pauroso del libro, che teme l’arrivo dei gendarmi per portarlo in prigione - la rottura accidentale della sedia a rotelle è dovuta a un momentaneo gesto di stizza, non a una ripicca infantile che si legge nel testo (scena tagliata nella versione italiana) -, ma affronta a viso aperto e con veemenza Clara, quando si mostra cattiva ed egoista nei confronti di Heidi. A causa di ciò Heidi si allontana piangendo e sta per finire in un burrone. È allora che, rinsavita, Clara si sforza per trattenerla insieme a Peter e finalmente muove le gambe. Tutto finisce bene.
Papà Sesemann mostra disprezzo per i luoghi in cui vive Heidi e “pretende” la sua restituzione, andandosene senza salutare e ringraziare per quanto è stato fatto alla figlia. Nella sua arroganza tutto gli è dovuto e nemmeno è riconoscente. Per fortuna Clara alla fine si convince a lasciare libera Heidi, anche perché ora cammina e non ha più bisogno di lei. Peccato, se non ci fosse stata questa assurda interpretazione il film sarebbe stato migliore.
Il dottore non ha un ruolo fondamentale per Heidi, se non per il tentativo di far curare e guarire la cara nonna. Piuttosto riversa le sua attenzioni alla mamma di Peter: sarà il suo nuovo papà?
Dell’aspetto religioso non si parla se non con delle preghiere rivolte alla “Stellina”.
La protagonista è molto brava e convincente, quella che mi è piaciuta di più.

Heidi 2005
Il film, che vanta attori di grande calibro come Geraldine Chaplin e Max von Sydow, scorre in modo tranquillo, senza particolari eccessi che abbiamo visto altrove.
Quasi tutti i punti del libro sono toccati, ma con scene brevissime, anche nei punti chiave, impedendo qualsiasi approfondimento dei personaggi.
Il nonno vive su un “cottage” (secondo la traduzione italiana) in alta montagna perché si considera disprezzato dagli abitanti del paese. Questi lo temono perché ritengono abbia ucciso un uomo, cosa non vera. Rispetto ad altri film, nessuno fa pressione perché torni in paese e non ci sono scene di odio; hanno solo di paura. Ad esempio, quando il nonno entra in un negozio, la padrona lo serve senza fiatare e subito si allontana dal bancone mostrandosi intimorita. Quando si reca con Heidi al mercato di paese per vendere i formaggi, i paesani lo comprano solo se è la bambina a venderli. Dopo il ritorno di Heidi, il nonno va nella sua vecchia casa in paese per abitarvi durante l’inverno. Appena esce dalla porta di casa, si trova davanti gli abitanti in costume che gli fanno una grande festa. Uno stacco netto, senza passaggi intermedi, senza mediazioni, senza brontolamenti. Non si reca neanche in chiesa; l’aspetto religioso è totalmente assente. Non dicono nulla quando Heidi parte, né quando ritorna. Ben diverse le scene di odio, prima, e di sorpresa, dopo, viste in altri film.
Il nonno accoglie subito la piccola Heidi e le insegna tante cose sul modo di vivere in montagna. Peccato che acconsenta alla partenza della nipote, facendole credere di non essere desiderata. Lo stesso succede al ritorno di Heidi, che viene respinta, costringendola a dormire nella stalla.
La nonna di Peter non ha un grande ruolo; compare solo in una breve scena all’inizio e in un’altra al ritorno di Heidi. Non c’è nessun rapporto con il nonno.
Dete, anche qui si presenta avida, ma soprattutto poco affettuosa nei confronti della nipote. Una volta consegnata la piccola ai Sesemann e ritirato il denaro, scompare. La stessa Heidi dice di non averla più vista da allora.
Peter è un ragazzo della stessa età di Heidi, che non vuole imparare a leggere, ma non pare stupido. A parte accompagnare Heidi ai pascoli alti, non mostra le sue conoscenze sulla montagna.
Anche a Francoforte non ci sono eccessi da parte dei protagonisti. Periodo, come ovvio, assai triste per Heidi.
La brava Chaplin/Rottenmeyer non eccede in rimproveri e non è nemmeno tanto presente. Manifesta però odio viscerale per la bambina, smascherato dalla nonna di Clara.
Clara ha stranamente un ruolo marginale, inferiore a quello di un divertente e giovane Sebastian. Compare solo in due o tre brevissime scene come una bambina tranquilla e docile, senza intemperanze, gelosie irritazioni.
La nonna di Clara è affettuosa e si dedica subito all’educazione di Heidi, senza la presenza della nipote, che deve sempre riposare. Il precettore si intravvede appena.
Anche il papà di Clara è praticamente invisibile. Nessuna festa al suo ritorno, nessun regalo per le piccole, non è presente quando Heidi ha una crisi di sonnambulismo; è Sebastiano a scoprire la passeggiata di Heidi. Non c’è la caccia ai fantasmi. Acconsente immediatamente a ritorno di Heidi e non si reca da Clara a spiegare la situazione.
Heidi Ritorna in montagna ignorata da tutti, vestita come era partita, senza regali, che verranno portati dopo da Clara.
Heidi, dopo l’accoglienza di cui abbiamo detto sopra, riprende la sua vita normale finché non arriva Clara, insieme alla nonna e al dottore. Vengono accolti calorosamente a parte Peter, ovviamente. La nonna acconsente immediatamente al desiderio di Clara di restare per tutta l’estate.
Peter dà un calcio alla sedia a rotelle che finisce in un burrone. Heidi, per cercare di recuperarla, vi cade, riuscendo però ad aggrapparsi al ciglio. La scena è la stessa vista nel film del 1993, ma lo svolgimento è diverso. Clara si alza e fa esercizi per molto tempo prima di camminare bene, mentre nel film del 1993, quando rientra, cammina perfettamente.
Alla fine dell’estate il papà, che non fa nessun commento sulla montagna, trova la sorpresa di Clara. Il dottore manifesta l’intenzione di stabilirsi in paese e di occuparsi di Heidi alla morte del nonno.
Complessivamente si è mostrato un film superficiale, con scene brevissime, sintetiche.

Heidi 2015
A parte i bellissimi paesaggi, ricalca un po’ gli altri film. Non mi ha entusiasmato molto, anzi, l’ho trovato assai superficiale. Le figure di contorno (Sebastiano, Tinette …) si riducono a comparse, o meglio, a “scomparse”.
Heidi, con una folta e riccioluta capigliatura nera, come da libro, non mi ha convinto molto.
Il nonno, come già visto in altri film, lascia la piccola a dormire nella stalla prima di accoglierla e all’inizio è molto antipatico. Non ci sono tante scene con la nipotina (e neanche senza), né mostra le sue conoscenze della vita di montagna. Un ruolo scialbo.
Peter è un sempliciotto, anche un po’ antipatico che, per fortuna compare poco. Quale differenza con il cartone giapponese!
Dete è la solita avida di denaro, anche se pare avere qualche sentimento, almeno all’inizio.
La nonna di Peter compare solo in due brevi scene e il rapporto con Heidi non è praticamente descritto. Nulla a che vedere con il film del 1993. Non ci sono rapporti neanche con il nonno.
La vita a casa Sesemann è proposta in modo assai sintetico: l’arrivo come da copione; la Rottenmeyer, che assomiglia a quella del film del 1993 ma decisamente cattiva e fredda, disprezza Heidi e fa di tutto perché se ne ritorni in montagna. Probabilmente è anche innamorata del padrone. Divertente la scena con i gattini, portati da Clara e non da Heidi.
Clara ha un aspetto diafano, etereo, con capigliatura biondo cenere che contrasta con la mora, riccioluta e paffuta Heidi. È simpatica e si dà da fare per insegnare le buone maniere ad Heidi. Accetta perfino di uscire per accompagnarla al campanile. In questo si mostrano entrambe un po’ sventate e superficiali. Non c’è molto altro della vita con Clara, a parte le ore di lezione.
Il resto del film procede seguendo la consueta trama: la nonna di Clara che consola Heidi - in verità resta troppo poco per essere un valido sostegno (niente divertenti, giochi, passeggiate ecc. viste nel cartone giapponese) -, poi la nostalgia di casa, il fantasma, il dottore che ordina a papà Sesemann di far tornare la piccola in montagna. Non ci sono altre scene con lui. Peccato, manca un punto essenziale del libro.
Il seguito procede ancora in modo più rapido. Clara ha un attacco isterico e si chiude in camera. Non c’è nessun preparativo per la partenza, nessun saluto, la ritroviamo sul treno con Sebastiano e poi direttamente a casa. Un fugace saluto alla nonna, con il regalo dei panini morbidi e delle salsicce e finalmente arriva alla baita.
Diversamente dal film precedente, però, è accolta con grande affetto dal nonno e la sua vita riprende normalmente, prima ai pascoli e poi a scuola, con un ignobile maestro che bacchetta e tira le orecchie ai ragazzini. Oggi siamo all’estremo opposto: solo se osi guardar male o rimproverare uno studente rischi una denuncia. Per l’occasione il nonno si trasferisce in paese. Anche qui non c’è alcuna preparazione della casa, di cui viene mostrata solo la porta, né ci sono reazioni dei paesani, positive o negative.
Clara nel frattempo ha del rimorso per non avere salutato Heidi, perciò la nonna decide di portarla in montagna. Nessun consulto con il figlio, né con il dottore, ed eccole comparire, di punto in bianco, alla baita, senza una preventiva visita esplorativa. Ma Heidi lo sapeva?
Qui abbiamo ruoli inverti: è Heidi che insegna a Clara le maniere rozze ma sincere dei montanari.
Ancora una volta c’è la gelosia di Peter che, più antipatico che mai, butta la sedia a rotelle nel burrone.
Il nonno allora decide di portare Clara in spalla fino al pascolo e qui … il miracolo! Una farfalla si posa sul piede di Clara e questa, per prenderla, muove le gambe. In un attimo è in piedi e cammina!
Subito dopo arriva papà Sesemann per prendere la figlia e rimprovera sua madre, che lo accompagna, perché l’ha lasciata in un posto tanto orribile, così pieno di sassi. Siamo in montagna, cosa pretende? Che genitore! Ma dove hanno preso questa scena, dal film del 1993? Ma ecco la bella sorpresa! Un grande pianto e il ritorno senza nemmeno ringraziare: molto gentile ed educato! Solo la nonna ringrazia e regala un libro con le pagine bianche affinché Heidi possa coronare il suo sogno di scrivere favole.
Per concludere, non sono rispettati i tre punti che avevo prospettato all’inizio. Peter è e rimane un moccioso, pressoché incapace di leggere anche con l’aiuto di Heidi; il ruolo del dottore è insignificante; l’assoluta mancanza di ogni riferimento religioso, così importante per l’autrice.
Nonostante la lunghezza, manca un vero approfondimento dei personaggi; le scene sono appena abbozzate e, a parte i bei panorami e gli aspetti autentici del villaggio, il film mi lascia alquanto perplesso.

- FINE -


Temo che questa sia anche la fine del forum. Io ho scritto quello che sapevo e che era nelle mie non molto sviluppate capacità critiche. Di più non posso fare. Sono l’ultimo e unico utente attivo, dopo una gloriosa serie di persone competenti e preparate. Se non si fa vivo qualcuno che segue il forum - dai numeri vedo che c’è - questa è la FINE.
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